Perché è importante inserire nel proprio CV il trattamento dei dati personali

Ad oggi il curriculum vitae (abbreviato C.V.) è senza dubbio il miglior biglietto da visita per accedere al mondo del lavoro ed è il mezzo più valido per poter entrare in contatto con le aziende.

Per poter creare da zero il proprio curriculum, gli aspiranti lavoratori – i cosiddetti candidati – si affidano alle numerose piattaforme oggi esistenti; la maggior parte delle quali, però, non consente di inserire la dicitura che riguarda il trattamento dei dati sensibili.

È veramente così importante inserirla? Al punto da vedersi esclusi dalla selezione soltanto per non averla scritta? E qual è la dicitura corretta da riportare nel C.V.?

 

La protezione dei dati sensibili e della privacy

 

Proviamo a rispondere a queste domande partendo da una tra le tematiche più discusse e controverse.

Uno dei fattori che scoraggiano i candidati nell’inserimento della dicitura di cui parliamo è il continuo ed inarrestabile aggiornamento della normativa vigente in materia di protezione dei dati sensibili, che costringe a frequenti modifiche della dicitura stessa.

Ma dobbiamo capire che si tratta di un fatto positivo, perché significa che l’Unione Europa prima e lo Stato Italiano poi riconoscono la delicatezza di questa materia e se ne fanno garanti, mantenendosi costantemente al passo coi tempi tramite le leggi di “aggiornamento”.

Il diritto di tutti i cittadini degli stati membri dell’Unione Europea (U.E.) alla protezione dei propri dati personali è espressamente sancito dalla “Carta dei diritti Fondamentali dell’U.E.”. Per cercare di rendere effettivo questo fondamentale diritto e per far fronte alle nuove minacce legate all’era digitale, nel 2016 l’U.E. ha adottato il Regolamento U.E. n. 679, conosciuto anche come G.D.P.R. (General Data Protection Regulation), che è in vigore ufficialmente da Maggio del 2018.

In Italia, il precedente Decreto Legislativo n. 196/2003, ormai superato, è stato sostituito con il Decreto Legislativo n. 101/2018 per adeguarsi alle nuove regole stabilite dal G.D.P.R.

Il G.D.P.R. definisce all’art. 4 i “dati personali”, come tutte quelle informazioni che identificano o rendono identificabile una persona fisica. Pertanto, all’interno del curriculum vitae, i dati che possiamo considerare di questo tipo sono: Il Nome, il Cognome, la foto, la data di nascita, il codice fiscale (che è un dato sensibile indiretto), il luogo di residenza, il contatto telefonico, l’indirizzo mai e i dati riguardanti le possibili eventuali penali e i reati connessi.

Chiarito questo, torniamo alla domanda iniziale.

 

Perché è utile inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali nel CV?

 

Perché soltanto inserendola il selezionatore di personale (cosiddetto Recruiter) o l’Agenzia per il lavoro potranno utilizzare i dati contenuti all’interno del curriculum (ad es., il recapito telefonico per poter contattare il candidato) senza commettere illeciti né reati, poiché il titolare del C.V. ha dato espressamente il suo consenso, vincolando comunque chi utilizzerà i dati a predisporre tutte le misure e gli atteggiamenti utili a garantire la protezione degli interessi e dei dati del candidato stesso.

Qualora il candidato non inserisca l’espressa autorizzazione nel suo C.V. o l’autorizzazione non sia aggiornata rispetto al G.D.P.R., il Recruiter sarà obbligato a chiedere nuovamente l’autorizzazione all’utilizzo e al trattamento dei dati, fornendo tutti i dettagli sulle modalità di utilizzo dei dati riportati nel C.V. stesso

Inserire già a monte l’autorizzazione aiuta il selezionatore o l’utilizzatore finale a poter processare immediatamente tutti i dati contenuti all’interno del CV e quindi a procedere in modo più spigliato con la selezione, aumentando le possibilità di essere preso in considerazione e contattato per un colloquio.

 

 

È quindi possibile venire scartati se il CV non riporta il trattamento dei dati personali?

 

Dunque, per rispondere ad una delle domande poste all’inizio, è assolutamente possibile e verosimile che il selezionatore non prenda in considerazione una candidatura sprovvista dell’autorizzazione al trattamento dei dati sensibili.

Per questo è consigliabile che ciascun candidato verifichi, prima di inoltrare il proprio C.V. per qualsiasi selezione, che in sia presenza l’autorizzazione e che sia aggiornata!

Per agevolare la scelta della dicitura più corretta e completa, ne riportiamo di seguito un esempio, che renderà il più snello possibile il curriculum:

 

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003, coordinato con il Decreto Legislativo 101/2018, e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale”.

 

Buona fortuna candidati… e mai dimenticare l’autorizzazione, mi raccomando.

 

Alessandro Corridori
HR Recruiter
SPP Roma

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