Quante volte ci si chiede che domande si riceveranno ad un colloquio? O quali domande si potranno fare? Questo vale allo stesso modo sia per i candidati sia per i recruiter.
Se infatti il candidato è valutato principalmente sulla base delle risposte che fornirà, il recruiter deve formulare le domande più adatte a far emergere le qualità del candidato in funzione della posizione ricercata.
Se sei un candidato, leggere questo articolo ti permetterà di capire meglio cosa c’è dietro il processo di ricerca e selezione, come può ragionare un recruiter e le domande che potrai ricevere in fase di colloquio.
Il processo di ricerca e selezione
Prima di arrivare al colloquio, e quindi alle domande da fare ad un colloquio al candidato o al recruiter, la ricerca e selezione ha un suo iter specifico. Questo iter può variare a seconda del settore e della posizione ricercata. Generalmente la struttura è la seguente:
- Il candidato invia la propria candidatura per l’annuncio;
- Il recruiter effettua un primo screening, scartando i CV ritenuti non in linea e invece fissando un primo colloquio con i candidati che hanno superato lo screening. In questa fase è fondamentale per il recruiter inviare un feedback personalizzato a chi non ha superato lo screening;
- Durante il primo colloquio, non sempre presente e di solito conoscitivo, il recruiter approfondisce la conoscenza del candidato, valutando la presentazione e approfondendo alcuni punti del CV;
- Dopo il primo colloquio, in caso di esito positivo, viene fissato un secondo colloquio più approfondito. Come per il primo screening, in caso di esito negativo è importante fornire un feedback al candidato così da far comprendere il motivo dietro la scelta fatta e dare degli spunti per poter migliorare;
- Il colloquio di approfondimento rappresenta la parte centrale della selezione. È qui che il recruiter e il candidato si confrontano con domande e risposte mirate.
- Dopo il secondo colloquio possono seguire altre valutazioni oppure avere l’esito definitivo. Anche in questo caso un feedback permette al candidato di capire le motivazioni del recruiter e di poter migliorare.
Visto il processo di ricerca e selezione, torniamo alla domanda iniziale: quali sono le domande da fare ad un colloquio al candidato?
Domande da fare ad un colloquio al candidato
Le domande poste dal recruiter possono essere di natura differente, ma hanno tutte come obiettivo la conoscenza del candidato, per valutare se sia idoneo a ricoprire la posizione ricercata.
Il recruiter quindi potrebbe fare domande che possano focalizzarsi su:
- Passioni del candidato: empatizzare con il candidato aiuta a conoscerlo a 360°, riuscendo a valutare in modo più completo l’idoneità per la posizione;
- Interesse del candidato per l’azienda e la posizione offerta: attraverso queste domande il candidato può esprimere le proprie motivazioni riguardo a scelta dell’azienda e la propria candidatura, facendo emergere i propri valori e obiettivi;
- Pro e contro delle mansioni ricoperte: questo campo permette di valutare la capacità di analisi del contesto del candidato e cosa cerca in un ambiente di lavoro;
- Punti di forza ed elementi di miglioramento: in questo caso invece il focus è sulle competenze del candidato, valutando la capacità di auto-analisi del candidato, oltre che il suo raggio di competenze.
Focalizzare l’attenzione su questi argomenti consente al candidato di poter spaziare sugli obiettivi personali e professionali che intende raggiungere, e poter manifestare interesse ed entusiasmo per l’azienda e la posizione per la quale si candida.
Domande da non fare ad un colloquio al candidato
Come esistono degli argomenti che possono mettere a proprio agio il candidato e il recruiter, facilitando la reciproca conoscenza, esistono anche degli argomenti che possono invece creare una barriera.
È quindi necessario ricordare che alcune domande poste ai candidati possono essere discriminatorie, perciò il recruiter non potrà chiedere informazioni riguardo:
- Genere
- Religione
- Stato matrimoniale
- Disabilità o stato di salute psico-fisica
- Orientamento sessuale
- Età
- Pause lavorative
Eliminare le domande focalizzate su queste tematiche consentirebbe di ridurre le discriminazioni e favorire un processo di selezione equo.
L’importanza delle persone
A prescindere che tu sia un candidato o un/a recruiter e dalle domande che farai o riceverai, l’importante è ricordarsi sempre che si ha di fronte una persona che va rispettata e valorizzata. Ricordando questo non potrai sbagliare.
Francesca Pollinari
HR Recruiter
SPP Verona